Ora siamo costretti a tifare Roma nel derby capitolino!
Ieri sera, dopo la sconfitta allo stadio di Torino (Juventus-Napoli 3 – 1), si sono ridotte al lumicino le speranze azzurre di riconquistare in extremis la terza posizione in classifica, che permetterebbe di accedere ai preliminari di Champions League per la prossima stagione. Per sperare ancora non ci resta che tifare per la Roma di Garcia nel derby capitolino che si disputerà domani sera, lunedì 25 maggio. Un rischio c’è ed è anche grosso. Che le due squadre della Capitale possano accontentarsi di un comodo e riposante pareggio per garantirsi l’accesso matematico nella Champions League, estromettendo il Napoli prima dell’ultima giornata. Dobbiamo sperare che prevalga l’antica rivalsa tra le due tifoserie opposte, che la Lazio non accetti taciti compromessi nel tentativo di superare gli odiati nemici giallorossi e che si crei un clima di antagonismo infuocato fino a domani sera. Se veramente dovesse prevalere la Roma (a cui però basta un pari per tenere sotto la Lazio in vista della partita casalinga contro il Palermo), allora il Napoli avrebbe l’ultima chance al San Paolo per battere la Lazio e guadagnare la terza posizione solo per migliore punteggio negli scontri diretti. In parole povere occorre un mezzo miracolo! Questo Napoli allo sbando, con un allenatore destabilizzato e con la mente già altrove, non poteva certo impensierire una serenissima Juventus, in una giornata in cui aveva programmato tutto alla perfezione: festeggiamenti per il quarto scudetto vinto consecutivamente (il 31°, non il 33°!!!), data e orario della partita (rifiutando la richiesta di posticipo fatta da De Laurentiis), avvicendamenti di formazione. E chi si illudeva d’incontrarsi con una Juventus B viene subito deluso: in campo scendono Buffon, Barzagli, Bonucci, Asamoah, Marchisio, Pirlo, Pogba e Morata. E quelli che si presentano come rincalzi, Pereyra, Sturaro e Pepe saranno proprio i tre goleador bianconeri della magica serata. Dall’altro lato, Benitez, dopo un anno di formazioni inventate, azzecca la mossa del doppio mediano di rottura davanti alla difesa (tenendo fuori i registi Inler e Jorginho, troppo leggeri ed imprecisi per proporli ancora) ma dimentica di completare il trittico con l’inserimento di Hamsik nel cerchio di centrocampo, lasciando il capitano azzurro in panchina (ancora???), preferendo i doppioni Mertens ed Insigne. I tifosi azzurri osservano e commentano: soltanto una settimana, ancora una… e poi queste astruserie andrà a farle altrove! Anche Allegri osservando la disposizione in campo degli avversari avrà sicuramente allargato il suo inconfondibile ghigno. Si inizia. La Juventus passa in vantaggio già dopo appena 13 minuti di gioco: viene servito in area Pereyra, che approfitta degli errati movimenti dei difensori azzurri (Ghoulam che lo sta tampinando, in maniera incomprensibile, lo lascia andare nel tentativo di chiudere il portatore di palla troppo distante da lui) e infila Andujar sul palo lungo con un tiro preciso alla “Lorente”. Una volta in vantaggio, i bianconeri giocano con sufficienza, dosando sforzi fisici e mentali, agevolati da un Napoli che sembra già in vacanza, con un Higuain stanco e fermo sulle gambe, un Ghoulam che si porta avanti e non riesce a rientrare causando paurosi vuoti nel lato sinistro di difesa (oltre a non riuscire ad effettuare un cross degno di questo nome) e la coppia Callejon e Maggio che non crea alcun pericolo sulla fascia destra. Così si va al riposo (?). Il presidente De Laurentiis scende negli spogliatoi e, stizzito, rivolge una sfuriata a mister e giocatori. Per la prima volta in tutto il campionato Benitez effettua una sostituzione per scelte tecniche e non fisiche al 46°: entra Gabbiadini, resta negli spogliatoi il bomber Higuain! E dopo appena tre minuti di gioco proprio Manolo entra nell’azione che causa il momentaneo pareggio azzurro. Si fa vedere in area juventina nel lato destro d’attacco, Mertens lo serve ma Asamoah intercetta il pallone con la mano. L’arbitro Banti non può fare a meno di fischiare il rigore. In assenza di Higuain si presenta al tiro dagli 11 metri Insigne, ma è come vedere tirare Gonzalo. Anche lui (come l’argentino) sceglie di tirare a giro a rientrare col piede destro verso sinistra (ed io lo ripeto per l’ennesima volta: solo se il portiere si butta dall’altro lato non si prende questo tipo di battuta, perchè la palla effettua il giro a semicerchio andando incontro al portiere e non scansa le sue mani. Ma questo doveva insegnarlo Benitez ai giocatori, non Sergio Sito che scrive modesti servizi per Napoli Report!!!). Ovviamente il portierone Buffon para ma fortunatamente sulla sua respinta arriva per primo David Lopez che insacca. Permettetemi un’altra nota tecnica: in una pessima serata David Lopez ha giocato una delle sue migliori partite (sfiorando anche il raddoppio) proprio perchè con Gargano al fianco è stato più lucido con minori compiti di copertura. Un’altra scelta poco utilizzata da Benitez! Dopo alcuni cambiamenti di fronte, al 63° il Napoli mette in campo Hamsik per uno stanco Insigne e la Juventus poco dopo risponde con Pirlo al posto di Marchisio. Gli azzurri, spostando Mertens sulla fascia con Hamsik centrale, si fanno veramente pericolosi in due o tre occasioni, sfiorando il vantaggio soprattutto al 69°: gran destro al volo di David Lopez e super parata di Buffon. Sul conseguente calcio d’angolo, cross in area, colpo di testa di Hamsik e seconda grande parata a fil di palo del Gigi nazionale. La Juventus comprende che non può continuare con questo atteggiamento difensivista e, appena si proietta di nuovo in avanti, ripassa in vantaggio al 77°: Sturaro viene servito in area, si gira palla al piede raggirando un paio di avversari e tira di sinistro sul palo lontano, un gol alla “Tevez”. Il Napoli si riporta in avanti nel tentativo di pareggiare per la seconda volta, creando seri pericoli con due colpi di testa: all’80° con David Lopez e palla fuori di un soffio (il mediano è stato il più pericoloso degli azzurri) e all’88° con Gabbiadini, ma salva ancora Buffon. Arrivano 4 minuti di recupero per le residue speranze partenopee ma li rende vani Britos che perde la testa e colpisce in area Morata con una testata in faccia a palla lontana. Espulsione per il difensore azzurro, calcio di rigore siglato da Pepe e si chiude il sipario per il Napoli. Iniziano i festeggiamenti juventini. Sfottò verso il Napoli: cantano “‘O surdato ‘nnammurato”, inneggiano al Vesuvio. Gradita sorpresa: risponde Del Piero pubblicando una foto che lo vede sereno turista a Napoli col Vesuvio alle sue spalle. Signori si nasce!!!
IL TABELLINO DI JUVENTUS – NAPOLI 3 – 1
Juventus: Buffon, Padoin, Barzagli (46′ Bonucci), Ogbonna, Asamoah, Sturaro, Pereyra (79′ Pepe), Marchisio (71′ Pirlo), Pogba, Coman, Morata. All. M. Allegri
Napoli: Andujar, Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam, David Lopez, Gargano (78′ Jorginho), Callejon, Mertens, Insigne (68′ Hamsik), Higuain (46′ Gabbiadini). A disp. Rafael, Colombo, Strinic, Henrique, Inler. All. Rafa Benitez
Arbitro: Banti di Livorno
Marcatori: 13′ Pereyra, 50′ D. Lopez , 77′ Sturaro, 90’+3′ Pepe rig.
Note: espulso Britos al 91′. Ammoniti Asamoah, Ghoulam, Morata. Insigne fallisce un calcio di rigore.
Leave a Reply