
Un Progetto contro la povertà Educativa
Dal settembre del 2024 è iniziato il progetto “DiverGente”, ammesso al finanziamento del bando in
riferimento al PNRR M5C3 – Investimento 1.3 – Interventi socioeducativi strutturati per combattere
la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore, ideato e animato dalla rete
associativa coordinata da “Me.Ti. cooperativa sociale” e composta dalle organizzazioni del Terzo
Settore “Sab Kuch Milega”, “Psicologi in Contatto Onlus”, “Muezzin”. Il nome del progetto intende
condensare in sé diversi significati, richiamando al potenziale sommerso che è in ogni persona, in
ogni gruppalità, anche quella più indefinita e considerata, antropologicamente e socialmente,
deprivata. Riprendendo il termine inglese “diver” (che, tradotto, sta ad indicare il sommozzatore, il
tuffatore o, comunque, tutto ciò che è sommerso) si è inteso recuperare il senso di ciò che è ancora
inespresso, caratterizzante l’identità e la diversità peculiare ancora in potenza nell’individuo (in
particolare nella fascia d’età oggetto di intervento) e nelle dinamiche relazioni familiari come culla
della crescita di ognuno di noi, non solo come persone ma anche come cittadini. Col termine
“gente”, invece, abbiamo inteso sottolineare la partecipazione di ognuno di noi ad un insieme di
persone imprecisato, aventi però caratteri comuni ma che, allo stesso tempo, non sono stati ancora
scoperti o comunicati. In sintesi, pertanto, ci è possibile sostenere che un pensiero “divergente” può
ritenersi alla base del pensiero creativo, inteso come capacità di trovare soluzioni alternative a un
problema. D’altronde, vivere attivamente il processo creativo, per la ricerca di possibili, “diverse”
soluzioni, può stimolare ad agire, anche nella vita quotidiana, secondo scelte veramente
consapevoli.
Da gennaio di quest’anno, poi, il progetto è entrato nel pieno della sua fase esecutiva, dopo una
attenta analisi delle realtà territoriali della città di Napoli ad esso implicate (in particolare i quartieri
Sanità, Centro Storico e Soccavo-Rione Traiano) e attraverso il coinvolgimento indiretto di istituzioni
scolastiche e educative che insistono negli stessi. Nello specifico, partendo dal quartiere Sanità, Il
progetto si sostanzia in interventi rivolti alla fascia di età 5-10 anni con l’intenzione di esplorare lo
sviluppo dei “talenti” in minori che vivono situazioni di vulnerabilità sociale nelle aree di disagio
socio-economico della città, onde ridurre la povertà educativa, l’abbandono scolastico (tramite
l’attivazione di processi educativi non formali o informali), offrire occasioni alternative di esperienza
e sviluppare le loro capabilities (in particolare attraverso il rafforzamento delle competenze
artistiche). Gli interventi posti in essere hanno teso ad adottare una metodologia che vede una
prima fase di partecipazione in ambienti di apprendimento caratterizzati dalla creatività artistica
(consistente nell’osservazione e nella pratica laboratoriale, utilizzando tecniche e strumenti delle
arti visuali, filosofiche e sceniche, assistendo a performances artistiche per poi essere indirizzati in
gruppi di apprendimento informale, realizzando in conclusione il loro prodotto creativo). Nel far
questo saranno accompagnati a strutturare le competenze acquisite in una visione di incremento di
STEM e competenze umanistiche. Per potenziare e stabilizzare nel tempo il raggiungimento dei
suddetti obiettivi, viene poi garantita e tenuta in grande importanza il costante dialogo con i
genitori, anche in una funzione educativa e di ricostruzione di legami familiari spesso distrutti o
disfunzionali (gli adulti sono stati infatti coinvolti nel modulo di sostegno alla genitorialità che,
utilizzando tutte le risorse sincrone e asincrone messe a disposizione dal digitale e dalla metodologia
gruppale, ha inteso approfondire temi importanti della relazionalità individuale e familiare a
sostegno dell’infanzia e del rapporto con la società e il riconoscimento dei sentimenti e delle
emozioni).
Pertanto, attraverso il costante coinvolgimento di tutte le istituzioni che insistono sui territori
attenzionati, mediante strumenti digitali e non, si è inteso rendere protagonisti i bambini, nonché
le loro famiglie, nell’emersione di quelle capacità volte alla realizzazione di una vera cittadinanza
attiva e espressivamente significativa (attraverso anche l’esperienza, coinvolgente i genitori dei
ragazzi, della messa in scena di una pieces teatrale che contestualizza un momento di vita famigliare
quotidiana), mediante produzioni artistiche, diffusione dell’esperienze acquisite (attraverso i canali
social e un sito dedicato all’indirizzo www.progettodivergente.it) e partecipazione alla vita
“all’aperto” del proprio quartiere e della città tutta, onde superare barriere di diffidenza,
aumentare la fiducia in sé stessi e nella visione di un possibile futuro migliore.
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