
Mercoledì 22 gennaio, alle ore 18:00 alla Galleria FrameArsArtea, Corso Vittorio Emanuele 525
Finissage della Mostra Luciano Caruso Frammenti di esistenza
“Io ho sempre considerato ogni opera come un momento di una ricerca più vasta,
una tappa di un cammino in fieri. Un’opera non è mai conclusa. L. Caruso
Luciano Caruso – Frammenti di Esistenza
è la personale dell’artista (1944-2002) a cura di Paola Pozzi e Michele Maria Caruso nella galleria FrameArsArtes di Napoli, testo critico di Silvia Piffaretti.
La mostra si propone come una “deriva” – citando un concetto tanto caro ai Situazionisti
apprezzati dall’artista – entro i frammenti di esistenza di Caruso per compiere un viaggio
metaforico nella sua complessità, afferrabile al di sotto di molteplici stratificazioni, non soltanto
materico-pittoriche, ma anche culturali-enciclopediche derivanti dai suoi molteplici interessi.” (S.
Piffaretti)
La poetica del Frammento accompagna Luciano Caruso per tutta la sua vita artistica: dal
frammento prende nome la galleria FrameArsArtes che “grazie allo stretto rapporto personale della
gallerista Paola Pozzi con l’artista, si rivela uno dei luoghi più adatti per accogliere questa
esposizione” scrive la Piffaretti.
La mostra, si snoda in un percorso con una trentina di opere. La scelta è stata fatta guardando al
tema del frammento e del viaggio. Le opere provengono per la maggior parte da un collezionista
privato che ha negli anni acquistato un patrimonio che solo oggi decide di mostrare al grande
pubblico. I lavori, quasi nella loro totalità degli anni Novanta, mostrano la complessità della poetica
dell’artista e della sua evoluzione dai primi quadri degli anni ’60. L’uso della scrittura e della
citazione in questi lavori si erige a caratteristica principe con l’uso di colori naturali con elementi
preziosi, quali perle e foglia d’oro e carte pregiate e antiche.
Biografia Luciano Caruso
Nato nel 1944 a Foglianise, nelle montagne del Sannio, Luciano Caruso ha vissuto a Napoli fino al
1976, anno del suo trasferimento a Firenze.
Prima e dopo la laurea in Estetica medievale, lo stimolante ambiente culturale partenopeo degli
anni Sessanta gli consente di effettuare le prime esperienze letterarie e artistiche, nelle quali si
fondono l’impegno politico e la sensibilità di poeta che lo porta a ricercare con artisti ed intellettuali
nuovi linguaggi artistici.
Frequenta così i pittori del Gruppo 58, che agiscono intorno alla “nuova figurazione”, come Mario
Persico, Guido Biasi, Enrico Bugli, Bruno Di Bello, Lucio Del Pezzo, Salvatore Paladino: entrerà in
contatto con l’ambiente milanese (tramite Enrico Baj, Sergio D’Angelo e Piero Manzoni) e parigino
(i lettristi, François Dufrêne e i situazionisti).
L’esperienza parigina degli anni Sessanta lascia in Caruso profonde tracce, come l’uso del
procedimento analogico di ascendenza surrealista e la nuova positività della “lettera” liberata dalla
parola.
Gli incontri a Napoli con il poeta Stelio Maria Martini e il gruppo di Linea Sud (1963-1967) e quelli
con Emilio Villa e Mario Diacono a Roma dal 1965, gli permettono di incanalare questi ricchi
fermenti rivolti alla ricerca di un rapporto visuale materico tra la poesia e la scrittura.
I suoi primi testi scritturali risalgono al 1963-1964 e il suo primo libro-opera è del 1965. Così, da Il
gesto poetico, antologia della nuova poesia d’avanguardia (Napoli 1968) in poi, è stato tutto un
proliferare di scritti, saggi, note, messe a punto e riscoperte, che intrecciandosi in maniera
inscindibile con la produzione verbo-visuale hanno segnato le tappe di una ricerca intensa e
originale.
Nel 1967 dà inizio, assieme a Stelio Maria Martini, all’ esperienza di “Continuum”, collettivo di
discussione e sperimentazione che riesce a creare una fitta rete di scambi e confronti.
Studioso del Futurismo, a partire dal 1977 dirige collane editoriali con la Spes di Firenze e Belforte
di Livorno, dando un contributo essenziale alla riscoperta di questo movimento che a lungo,
nell’Italia del dopoguerra, era stato sommariamente identificato con il fascismo, con la
conseguente totale scomparsa dal panorama culturale.
Negli anni fiorentini ripercorre e rielabora le scelte degli anni giovanili, senza perdere mai di vista la
sperimentazione e la collaborazione con artisti e intellettuali italiani e stranieri che come lui non
abbandonano l’idea dell’arte ribelle ad ogni tentativo di omologazione.
Partecipa a molte mostre personali e a tutte le più importanti esposizioni dedicate alla nuova
scrittura, poesia visiva, poesia visuale, libri d’artista, in Italia e all’estero.
Luciano Caruso muore a Firenze il 16 dicembre 2002.
INFO & CONTATTI
Luciano Caruso Frammenti di Esistenza
13 novembre 2024 – 22 gennaio 2025
Presso FrameArsArtes ● Corso Vittorio Emanuele 525 – Napoli
La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00
Per appuntamento telefonare al n. +39 3334454002
Contatti: +39 081 3088820 – +39 3334454002
www.framearsartes.it – paolapozziarch@gmail.com
ufficio stampa: staff di FrameArsArtes
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